Tutto comincia nel Nord Italia, in una giornata apparentemente qualunque dell’anno 1946. Una donna anziana, di più di ottant’anni anni, claudicante e imprecisa nei movimenti, si reca al voto. Per la prima volta nella sua vita.
Il padre le aveva proibito l’istruzione, ma quando aveva 8 anni sua madre, di nascosto, le aveva regalato un abbecedario, facendosi strappare la promessa che avrebbe studiato non solo per se stessa ma anche per lei.
Inizia così per Aida, questo il suo nome, un percorso di crescita personale e sociale che la accompagnerà fino a quel fatidico giorno del 1946 quando inserirà la propria scheda in un’urna elettorale. E assieme a lei, tantissime altre donne.