Dopo una formazione in produzione presso la High School of Art and Design di Ginevra, Juliette Riccaboni lavora come assistente di produzione in diversi cortometraggi e lungometraggi, in particolare sulle riprese di "Splendid" o "Lost Exile".
Il suo film di bachelerato, "Ali", denota già il singolare universo cinematografico di Juliette. La sua grande forza sta nella creazione di personaggi vulnerabili ma accattivanti e con la finezza della scrittura con cui interpreta le relazioni che li legano.
In questo nuovo progetto, Juliette interroga le relazioni fraterne, i legami intimi che si manifestano come pietra miliare di ogni costellazione familiare e articola la sua narrativa attorno alla determinazione di una ragazza per ricostituire la famiglia ideale che ha perso, o addirittura mai avuto.
La particolarità di questo progetto risiede anche nell'originalità del pregiudizio che il il regista sceglie di approfondire come problematiche: la pratica della prostituzione fornisce ad Aurora l'illusione la possibilità di sostenere se stessa e suo fratello maggiore.
Senza mai cadere nella banalità, Juliette propone qui un film nel quale l'apparente durezza della protagonista nella sua relazione con gli uomini è un modo di proteggersi, dandole la sensazione di essere invincibile.
I pilastri che la sostiengono crolleranno rapidamente per mostrarle una realtà che non può più accettare, come la precarietà nella quale vive, nonché l'handicap di suo fratello, diventano ostacoli che le impediscono di ricostituire la sua famiglia che tanto sognava, fino a fare una scelta tragica e disperata e arrendersi a suo fratello.