Rocco è in profonda crisi esistenziale per essere stato tradito da Caterina, l’unica persona a cui aveva aperto il suo cuore. Sembra essere stato abbandonato anche dai suoi amici, che ormai vedono in lui più la figura dello “sbirro” che quella dell’amico.
Rocco però va avanti e continua a indagare sulle umane disgrazie che spesso coinvolgono gli ultimi, gli sconfitti. Preti che nascondono segreti, barboni che si azzuffano per una manciata di verdura marcia lasciata sui marcipiedi del mercato, croupier che sul tavolo da gioco hanno abbandonato più di qualche fiche. Come sempre, parallele alle indagini, scorrono le sue vicende personali. Dopo il ripudio da parte dei suoi amici di Roma e il tradimento di Caterina, Rocco comprende quanto sia amara la sua solitudine, appena consolata dalla presenza della dolce cagnolina Lupa e del giovane vicino di casa Gabriele, che Rocco cerca sempre di proteggere.
A tenere alto il livello delle ‘rotture di coglioni’ ci pensano come sempre i poliziotti della sua squadra: D’Intino e Deruta, Casella, ma anche il giovane Italo Pierron, che sembra nascondere un segreto, e i litigi tra il medico legale Fumagalli e la responsabile della scientifica Michela Gambino-discussioni che cominciano ad assumere il carattere di impacciate schermaglie amorose. Poi ci sono le donne: intorno a Rocco Schiavone le donne non mancano, che siano signore borghesi o prostitute. Ma il ricordo della moglie Marina non lo abbandona mai.