Riconoscimenti

"VERTICALMENTE DÉMODÉ" PLURIPREMIATO A TRENTO

Verticalmente Demode

La pellicola prodotta da L'Eubage srl di Aosta porta a casa i premi "Genziana d'oro", "Città di Imola" e "Mario Bello".

Verticalmente Démodé di Davide Carrari con Maurizio Manolo Zanolla
prodotto da L'Eubage Srl (Aosta), suono e sound design di Enrico Montrosset ha vinto i seguenti premi alla sessantesima edizione del Film Festival di Trento:

- Premio del Club alpino Italiano, Genziana d'oro al Miglior film di Alpinismo o Montagna
Motivazione:
Nonostante l'alto livello dei film di questa categoria, la Giuria è stata unanime nell'attribuire la Genziana d'Oro per il miglior film di alpinismo ad un film che incarna la pura idea del free climbing. Vivere, sognare la scalata attraverso lo studio e la progettazione meticolosa, sino all'ultima coraggiosa ascesa; questo film dimostra che l'arrampicata libera non è soltanto uno sport, ma un'arte creativa. Manolo spinge costantemente le sue capacità oltre i propri limiti, in un'opera profondamente legata alle Dolomiti.

- Premio "Città di Imola"
Motivazione:
A questo breve ma intenso ed emozionante cortometraggio va riconosciuto il grande merito di aver saputo raccontare, senza fronzoli retorici ed inutili divagazioni epico-romantiche, il senso più profondo di una sfida cha ha due protagonisti essenziali: la montagna, qui rappresentata dalla bellisima falesia del Baule, e un uomo, Maurizio Manolo Zanolla, che con le sue mani magiche e i suoi occhi penetranti affronta una via con cui molti anni prima aveva ritenuto impossibile confrontarsi. Caratteristica che la rende anomala e Verticalmente Démodé fra le vie estremamente strapiombanti dell'arrampicata odierna. Fin dalle prime immagini del film la parete e le mani di Manolo occupano la scena e diventano elementi sostanziali del racconto. Davide Carrari, grazie ad una fotografia in bianco e nero incisiva e di altissima qualità estetica, fa rivivere allo spettatore quanto più possibile dall'interno l'avventura della scalata: dalla lentezza della progressione sulla roccia, alle difficoltà di identificare le rughe, le tacche e gli appigli che rendono possibile l'impresa. Nella parte conclusiva del film Manolo confessa che per realizzare un progetto così arduo e complesso bisogna esser consapevoli delle difficoltà e della necessità di andare oltre i propri limiti.

- Premio "Mario Bello"
Motivazione:
Con il presente Dal film emerge in modo coinvolgente e affascinante Maurizio Manolo Zanolla, alpinista di raro talento e coerenza nella filososfia di vita. La stessa vigorosa fotografia in bianco e nero si rivela funzionale nel sottolineare la progressione su difficoltà estreme, accompagnandolo nelle riflessioni e motivazioni via via accennate dallo stesso Manolo, sino alla conclusione vittoriosa sulla vetta di quella montagna forse piccola e démodé, ma infinitamente ricca di valori. Traducendosi in definitiva in un grande atto d'amore per l'alpinismo stesso.