"ZORAN IL MIO NIPOTE SCEMO" ARRIVA IN VDA

Il film rivelazione del Festival di Venezia “Zoran il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, con Giuseppe Battiston, Teco Celio e Rok Presnikar arriva finalmente in Valle d’Aosta lunedì 30 dicembre alle ore 21 al cinema Palanoir di Courmayeur

L’opera prima del regista friulano è diventata subito un piccolo cult grazie a un'azione capillare basata su due fattori: il grande successo dell'avventura veneziana (dieci minuti di applausi e importanti riconoscimenti, come il Premio del Pubblico della Settimana della Critica e il Premio "Schermi di qualità") e l'incredibile conto alla rovescia innescato dagli spettatori, attraverso i social network e il passaparola. È un piccolo caso, citato anche da Checco Zalone che ha su Radio Deejay invitato il pubblico ad andare a vedere il film di Oleotto invece del suo. 
Secondo il Corriere della sera “il film mette al centro una malinconica vena di umorismo alcolico (si beve molto, vista l’ambientazione friulana) che aiuta a sbozzare alcuni bei ritratti umani, e una serie di sogni tra l’ingenuo e il commovente, che danno corpo a una commedia che si fa apprezzare per l’originalità del soggetto e la bella prova di tutto il cast”.

“Ho incontrato Matteo Oleotto e i produttori del film a Cannes, in occasione della prima presentazione del trailer di Zoran, e subito è stato chiaro che si prefigurava qualcosa di molto interessante, un film con il sapore di certi film indipendenti americani film ma profondamente calato nel territorio di appartenenza”, dice il direttore di Film Commission Alessandra Miletto; “a Venezia poi tale impressione è diventata certezza e da quel momento mi sono impegnata a portare sia il film che il regista Matteo Oleotto in Valle; intanto e semplicemente perché è un film che merita di essere visto e che ci fa piacere aiutare a circolare, ma anche perché si tratta di un interessante esperimento produttivo che può, anzi, deve esser utilizzato come case study qui in Valle d’Aosta, proprio per il suo radicamento narrativo e produttivo nel territorio in cui è ambientato, e che per similitudine potrebbe essere applicato anche nella nostra regione. Per questo mi fa piacere avere il regista presente in sala a condividere, anche con coloro che si occupano di audiovisivo in Valle, un’esperienza che per molti aspetti è stata davvero entusiasmante”.

La pellicola di Oleotto conferma il momento di grande vitalità del cinema made in Nordest (tra gli altri “La Prima Neve” di Andrea Segre e “Tir” di Alberto Fasulo, vincitore del Festival di Roma e sostenuto anche da Film Commission Vallée d’Aoste) 

Sinossi: Paolo Bressan trascorre le sue giornate da Gustino, gestore di un’osteria in un piccolo paese vicino a Gorizia. Un quarantenne alla deriva, cinico e misantropo, professionista del gomito alzato ma anche della menzogna compulsiva, che lavora di malavoglia in una mensa per anziani e insegue senza successo l’idea di riconquistare Stefania, la sua ex moglie. Ma le cose cambiano con l’entrata in scena di Zoran, un quindicenne occhialuto lasciatogli in “eredità” da una lontana parente slovena, che parla in modo strano e sembra anche un po’ ritardato. Scopre così di essere zio, e la cosa lo disgusta. Solo quando si accorge che suo nipote Zoran è un vero fenomeno a lanciare le freccette, si ricrede. 
Ogni anno si svolgono i campionati mondiali di freccette con un montepremi di 60 mila euro e Paolo non ha nessuna intenzione di lasciarsi scappare questa opportunità. Grazie a Zoran comincia a pensare di poter fare finalmente centro nella sua vita... Ci riuscirà? Una cosa è certa: Paolo s’è svegliato da un letargo che durava da sempre e ha iniziato a inseguire un riscatto personale. Ma Paolo l’inaffidabile, Paolo l’insopportabile, Paolo l’alcolista, prima di vincere qualsiasi gara di freccette, sarà in grado di sconfiggere se stesso?