Mentre gli italiani aspettano impazienti gli episodi della seconda stagione, girata alla fine del 2017 in Valle, nuovi pubblici scopriranno presto il ghigno beffardo di Marco Giallini, volto televisivo del vicequestore Rocco Schiavone, protagonista della fortunata serie di libri dello scrittore Antonio Manzini, giunta ormai al sesto capitolo, senza contare numerosi racconti.
E’ infatti degli scorsi giorni – raccontata dalle pagine di “Prima comunicazione” - la notizia che “Beta”, la società che distribuisce nel mondo la serie tv dedicata al dirigente di Polizia trasteverino mandato “in confino” tra i monti della Valle, ha venduto le puntate già andate in onda in Italia su Rai2 alla rete via cavo americana Stars, alla Fox tedesca e al canale pubblico d’oltralpe France 2.
Pubblici che in qualche modo conoscono già il poliziotto poco ortodosso e con amicizie discutibili, grazie alle traduzioni nelle rispettive lingue dei romanzi firmati da Manzini, usciti tra l’altro come “Black Run”, “Adam’s Rib”, “Alte Wunden” e “Piste Noire”. Spettatori che avranno quindi presto, com’è stato per il pubblico nostrano, la possibilità di dare un’identità visuale ai luoghi che ospitano le avventure di Schiavone.
La vera sfida sarà capire come lo “slang” trasteverino del protagonista (e di buona parte delle sue frequentazioni) verrà reso nelle versioni straniere. Di certo, tuttavia, si conferma il periodo d’oro per la fiction italiana, con serie come “Gomorra” che hanno superato i 150 paesi ad averne acquistato la ritrasmissione. “Il vicequestore Schiavone” è prodotta da “Cross Productions”, per la regia di Michele Soavi.